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Un’edicola votiva ai piedi di Col Cumano ospita da settant’anni circa una statua dell’apostolo Giuda Taddeo. La tradizione lo vuole associato alle cause impossibili e disperate. E forse da lì nasce la devozione che fece costruire, per iniziativa privata, un’edicola. Due anni fa, prima del lockdown, un volontario chiese di potersene prendere cura: ha ripulito l’edicola, ha ripulito e sistemato la statua. Qualcuno nella piccola frazione si era chiesto che fine avesse fatto la statua: si è poi saputo che era in canonica, finalmente rimessa a nuovo. Si è infine scelta la vigilia della festa liturgica (28 ottobre) per ricollocare la statua, con un momento di preghiera e la benedizione impartita dal parroco don Gianni Trevisan. Ovviamente presente anche la delegazione del Centro Papa Luciani, perché l’antico toponimo della villa dei Cumano era “Sartena Alta”.
Giuda Taddeo era uno dei dodici apostoli, figlio di Giacomo. È quello che durante l’ultima Cena rivolge a Gesù la domanda: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?». E Gesù risponde: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» (Gv 14,22-23). Una brevissima lettera del Nuovo Testamento porta il suo nome.