Sarà questa la vera magnifica nostra pasqua

Pubblicato giorno 13 Aprile 2022 - In home page, NEWS

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Settimana santa e pasqua sono alle porte. Giorni speciali da vivere in modo speciale. Avrei pagato qualunque cosa per vedere lo sguardo mitissimo di Gesù, che dice a Giuda: “Amico, con un bacio mi tradisci?”. Oppure per sentire queste altre parole del crocifisso circa i suoi crocifissori: “Padre, perdona loro: non sanno quel che fanno”.

Ma, ecco, i crocifissori sembrano avere partita vinta: morto in croce, Gesù viene schiodato, deposto, portato dolorosamente al sepolcro. Mettendo guardie e sigilli i suoi nemici sembrano dire: “Finalmente! Sta’ lì, maledetto galileo!”.

Ma lì, proprio non sta, il galileo. Tre giorni, ed è fuori e gli angeli annunciano: “È risorto come aveva detto”. Maddalena, Pietro, i due di Emmaus, gli undici e altri lo vedono con gioia, ne ascoltano gli ultimi insegnamenti. Altri quaranta giorni, ed egli sale al cielo, presenti molte persone e gli apostoli.

Questi non sanno distaccarsi dal luogo, ma angeli sopravvengono e rassicurano: “Andate a casa, egli tornerà nel modo stesso in cui l’avete visto salire”.

Chi è, dunque, questo Cristo? Colui che deve tornare. E chi siamo noi? Quelli che lo devono aspettare e incontrare.

Lo diciamo in tutte le messe: “Annunciamo la tua morte, o Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta”. Verrà, dunque, e l’incontreremo… “Nella vita di ogni uomo c’è questo Dio in agguato”,  ha scritto Mauriac.

“Me, Signore, cercavi e aspettavi, quando ti sedesti, stanco, al pozzo”, canta la Chiesa. Le ultime parole della Bibbia sono preghiera e sospiro. Sospiro per l’incontro: “Amen, vienim Signore Gesù”. Per incontrarci, lui ha fatto tanta strada! Un po’ di strada facciamola anche noi. Strada a rovescio di quella fatta con il peccato, strada del ritorno come il figliol prodigo.

“Vuoi tu – egli ci dice con Pascal – che io ti dia sempre il sangue della mia umanità senza che tu mi dia le tue lacrime? Ti sono più amico che il tale e il tal altro, perché ho fatto per te più di essi… pensavo a te nella mia agonia, alcune gocce del mio sangue le ho versate per te”.

Cosa rispondiamo a questi interrogativi? Cosa, se non deciderci a muovergli incontro sul serio? Sarà questa la vera magnifica nostra pasqua.

(Albino Luciani, Buona Pasqua. 18 aprile 1976, in Opera omnia VII, 317-318)

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