La via crucis è sboccata nella risurrezione

Pubblicato giorno 2 Aprile 2023 - In home page, NEWS

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All’inizio della Settimana santa 2023, attingiamo dagli scritti del card. Albino Luciani alcune parole di riflessione che possano diventare augurio per le celebrazioni pasquali.

 

Venezia, 20 marzo 1978

«Miei fratelli, prendo la penna per inviare a tutti – autorità, sacerdoti, religiosi e fedeli del patriarcato – i consueti auguri per la santa pasqua. In questi momenti, però, riesce difficile formularli; troppo vicini siamo al fatto efferato di Roma e all’assassinio in Venezia di Battagliarin, che vanno collegati con una catena ormai lunga di delitti eseguiti con lucida, fredda e cinica barbarie. La violenza di gente senza scrupoli e piena di odio ha portato Cristo sulla via crucis e sulla croce. Una nuova violenza di gente sciagurata, fa percorrere la dura via crucis del terrorismo anche al nostro paese».

Il contesto era quello degli anni di piombo, che mettevano l’Italia sotto la pesante cappa del terrorismo brigatista. Oggi ci inquieta la violenza che opera in Ucraina, oltre che la violenza delle parole, di cui quotidianamente siamo inondati. Continua l’allora patriarca di Venezia:

«…via crucis è anche questa: che una situazione tanto abnorme, invece che unire – come dovrebbe – tutti gli animi senza eccezione, sia per alcuni pretesto ad acuire divisioni, rinfocolare odi antichi e venga strumentalizzata per interessi di parte. La via crucis di Cristo, che parve finire sulla croce, è invece sboccata nella risurrezione, capovolgendo la situazione. Possiamo sperare che avvenga qualcosa di simile per la via crucis nostra? E il mio augurio di pasqua. “Dio – disse san Pietro – ha suscitato Cristo dai morti” (At 3,15). È Dio – diciamo noi – che può operare la nuova risurrezione, ma bisogna pregarlo. Si sono fatti tanti cortei e discorsi in questi giorni; speriamo che giovino. Più gioverà l’umile, ardente preghiera e la penitenza. Il venerdì santo consacrato da secoli al digiuno e alla preghiera, sia quest’anno dedicato nel patriarcato a impetrare dal Signore la fine del terribile flagello, che si chiama terrorismo. E alla preghiera aggiungiamo la fattiva collaborazione».

45 anni dopo, per l’intercessione del beato Giovanni Paolo I, invochiamo dal Signore la fine delle guerre, quella in Ucraina e quella delle parole.

 

Testo tratto da Opera Omnia VIII, 456-457.

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